16/02/16

Temakinho: la soluzione a Milano

Da quando sono mamma le occasioni per uscire sono decisamente diminuite, l'orario dell'aperitivo poi è off limits perché è il classico pic of the day della giornata, tuttavia una sera di qualche tempo fa...

Ore 18.30 organizzate le pupe, inforcati i tacchi, raggiungo mio marito al lavoro (Milano centro) per goderci un paio d'ore di Happy Hour milanese.
Ma dove si va a fare l'aperitivo??
Arrugginiti i nostri ricordi ci incamminiamo verso via Garibaldi in direzione piazza Gae Aulenti perché qualche vago ricordo ci suggeriva che i milanesi si ritrovano volentieri in questa zona per un aperitivo. Effettivamente qui si trova lo storico Radetzky, che citando il #milaneseimbruttito: "come cavolo fai a non sapere dov'è il Radetzky??!!"

Superati i classici localini caratterizzati da buffet da assalto, per questo colmi da ragazzi, arriviamo al Radetzky e, complice il piacevole clima, decidiamo di sederci fuori dal locale nei salottini in pelle nera. Ordiniamo ad una cameriera non molto cordiale e poco dopo ci vengono serviti i due Franciacorta con patatine e olive. Ora, dai francesi abbiamo da imparare molto ma importare i loro sterili accompagnamenti da aperitivo proprio no! Persino Joe Bastianich, nell'ultima puntata di Masterchef, ha ribadito il fatto che per un francese lo Street Food è un bicchiere di Champagne e una sigaretta!

Terminato il nostro aperitivo "alla francese" ci rimettiamo in marcia fino ad arrivare in corso Como. Qui se escludi le pizzerie e le discoteche ti ritrovi davanti a due opposti: da un lato ci sono baretti poco invitanti con i soliti buffet di qualità nc e dall'altro hai la tentacolare Sozzani che ti richiama al suo 10 Corso Como. Non prendendo in considerazione i primi ed evitando l'investimento poco proficuo nel secondo caso, torniamo in via Garibaldi dove da lontano finalmente scorgo l'insegna che cambierà d'ora in avanti la mia visione della cucina fusion: TEMAKINHO!


Essendo ancora relativamente presto riusciamo a trovare un tavolino nella veranda esterna. Arriva la carta e...rivelazione. La summa di ciò che amo era lì che mi aspettava unita, compatta in un unico e solo temaki. Non ci potevo credere, ero il ritratto della felicità tanto che mio marito ha pensato di ritrarre il mio sorriso inebetito...

Praticamente da Temakinho la cucina brasiliana (intesa come quella latino americana delle coste) ha incontrato il giapponese sushi nel suo "pezzo" più grande e finger, il temaki appunto.

Rivisitato in chiave extralarge, il temaki viene farcito con i cibi più golosi del mondo tropicale. Granchio, avocado e mango la fanno da padroni. Non manca il salmone nelle sue varianti, cotto, crudo e affumicato, gamberi, calamari e tonno. Tutto condito con salse più o meno piccanti.
Si può scegliere il classico temaki oppure la stessa preparazione in formato roll, ovvero maki.
Personalmente ritengo che la goduria massima si raggiunga con il maki tenuto tra le mani e la faccia immersa nel tripudio di sapori stemperati dal riso.

Accanto alla proposta maki/temaki nel menù si trova un altro classico della cucina latina tropicale, il ceviches. Praticamente delle tartare di pesce, ombrina, salmone o tonno, tagliati a dadini e marinati principalmente con il lime a cui si accompagnano vari profumi come coriandolo, zenzero e cipollotto.

Non mancano neppure le tartare di pesce golose e super golose.

Ad accompagnare il nostro aperitivo diventato cena due smoothies di frutta tropicale fresca. Divini!

Entusiasta a tal punto di questa bella scoperta che dopo la presentazione a Milano del mio libro (#partyplanneracasatua) ho trascinato i miei amici a scoprirlo...standig ovation!





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