13/03/16

Osteria San Martino: tradizioni e attenzioni

Bello ritornare una domenica a pranzo in una di quelle che annovero tra le eccellenze del Lago d'Orta. L'Osteria San Martino, è il classico tesoro nascosto. Qui non entri perché ci passi, qui ci vieni perché vuoi venire! E le ragioni per raggiungere la deliziosa frazione di Pettenasco, Crabbia, dove si trova "l'osteria" sono molteplici: l'ambiente originale e curato, il servizio professionale e cordiale (oggi più che mai... ;) ) e non ultima la cucina dello chef Sebastiano Martinelli che dopo anni trascorsi a "farsi le ossa" nei migliori alberghi in giro per l'Europa ha deciso di portare le sue esperienze a casa sua. E di fatti qui siamo proprio a casa sua: al pian terreno troviamo il ristorante e ai piani superiori 4 deliziosi appartamenti dove poter pernottare in un ambiente caratteristico a pochi passi dal Lago d'Orta.

Veniamo però al mio pranzo di oggi...

Dopo una mattina a disquisire con mio marito su come realizzare un piatto di anatra con del patè, mi ritrovo incredibilmente nelle proposte dell'osteria sia il patè che l'anatra, decido quindi di seguire il destino e ordino entrambi. Mio marito decide invece di assaggiare i tagliolini freschi con carciofi e gamberi come prima portata e mi segue sul secondo di anatra. Per la mia bambina invece ordiniamo una porzione di tortelloni verdi ripieni di brasato.

Nell'attesa degustiamo due prosecchi accompagnati da un piatto di bruschette con sugo e mozzarella e grissini fatti in casa deliziosi. Ammettiamo di avere anche assaggiato sul pane qualche goccia di olio che faceva bella mostra di se a tavola con la sua etichetta personalizzata del posto. Ottima spremuta di taggiasche!



Il mio antipasto di patè si è rivelato proustiano facendo volare la mia mente in Francia: tra triangoli di patè accompagnati da una deliziosa cipolla rossa caramellata hanno fatto capolino su due fette di pane tostato. A riportarmi in Italia ci ha pensato la giardiniera alla piemontese (purtroppo non ricordo con esattezza la descrizione data dal menù quindi questa è la mia personale definizione!) servita nel piatto all'interno di un bicchierino. Piatto promosso.



I tagliolini con gamberi e carciofi erano squisiti, quasi da pentirmi di non averli ordinati io. La dolcezza dei gamberi e dei tagliolini freschi cullava sul palato il sapore deciso e amarognolo dei carciofi. Ottimi.


I tortelloni verdi al brasato si sono distinti per delicatezza: ottimo lo spessore della pasta e di classe il ripieno.


Il #picoftheday l'abbiamo ritrovato nei piatti d'anatra per i quali lo Chef ha deciso di differenziare la nostra ordinazione proponendo un'anatra italiana e un'anatra francese. Scelta intelligente o furba non so ma mi ha conquistata dato che non capita mai di poter avere un confronto così diretto. Personalmente ho preferito quella italiana. Entrambe le carni comunque sono state cucinate allo stesso modo, cioè glassate al miele e zenzero e accompagnate da patate, una pallina di polenta e una fetta di zucchina. Cottura perfetta e sughetto delizioso per un classico e intramontabile come l'anatra, sulla quale il ritrovamento di qualche lamella sottile di zenzero caramellato ha appagato anche la mia onnipresente voglia di esotico. Forse migliorabile il contorno, ma davanti a tanto sapore tutto passa in secondo piano!


Un'altra strizzata d'occhio ai cugini francesi è arrivata con il dessert: torta di mele con gelato. Malgrado la definizione la torta era insolita e originale, non una frolla, non una sfoglia e neppure un pan di spagna ma un soffice impasto a sostegno delle fettine di mela. Gradevole.

Abbiamo accompagnato il pranzo con una bottiglia di Aglianico molisano, molto molto buono con un buon rapporto qualità prezzo.

Bella domenica al paesello...voto del Litzometro:




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