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27/02/16

Settimana della moda a Milano...

Celebre in tutto il mondo, fa impazzire i giornalisti, elettrizzare le ragazze e sognare le donne (soprattutto quelle non milanesi)...è la settimana della moda milanese.
Il caso ha voluto che proprio questa settimana fossi in città e oggi, quasi di ritorno per il mio laghetto, ho pensato che sarebbe stato carino andare in mezzo alla bagar. In realtà il vero motore che mi ha spinta fuori casa è stato l'interesse per un altro evento lo Street Food Festival in via Vigevano.
Quindi ho caricato le mie pupe sul passeggino e gambe in spalla ho raggiunto la zona Tortona in cerca del mio Street food: imboccata via Bergognone mi sono ritrovata a risalire la corrente come un salmone perché negli spazi ARMANI era appena terminata l'ultima sfilata di Re Giorgio. Ero in un fiume multietnico di fotografi o presunti tali, modelline a caccia degli obbiettivi dei primi, giornalisti in cerca di ispirazione, blogger e curiosi.
Il divertimento a questo punto era di vedere lo stile e l'abbigliamento di questo mondo collaterale che cerca disperatamente attenzione. È un po' diventato come al salone del mobile quando il vero divertimento è "fuori".
Ed io con la mia bimba di 4 anni che mi continuava a domandare chi fossero quelle persone e dove andassero. Difficile spiegare il meccanismo della moda ai bambini...difficile spiegare il ruolo degli stilisti. Anche per me in effetti talvolta non è chiaro come i guru internazionali dello stile e dell'eleganza dettino le guide dell'abbigliamento che le maison colgono e declinano facendole proprie. Il problema nella mia testa si pone quando una cosa che dovrebbe essere ovvia, ovvia non è.  Mi riferisco alla valorizzazione del corpo femminile, alla voglia delle donne di piacere e di essere belle: l'abbigliamento non dovrebbe essere lo strumento per raggiungere questi obbiettivi?
Qual è il passaggio che non capisco se  sulle passerelle di Milano in mostra c'è questo?

 
Chiedo aiuto alle fashion blogger...
La tentazione di citare Virginia Raffaele nei panni della Versace è alta!


Voto Litzometro perché in fondo fashion è bello:



22/02/16

Moda Primavera 2016: il pinocchietto...largo!

Sarà il rientro a Milano ma oggi ho voglia di parlare di moda, lo farò in forma di sfogo e in cerca di supporto perché ho il sentore che si stia per presentare un nuovo periodo buio della moda con le collezioni Primavera Estate 2016.

Pensavo che dopo la stagione dei pantaloni con il "cavallo" oversize e molle la moda si sarebbe rialzata come dopo le grandi crisi, pensavo a lunghi periodi di stagioni d'oro nelle quali lo stile, la classe, la misura e l'eleganza avrebbero avuto anni scintillanti.

E invece dopo un rapido giro di vetrine li ho visti, lì, in agguato. Temevo di aver visto male quest'inverno quando già in qualche collezione si stavano insinuando. Invece no, ecco che ancora una volta gli stilisti si prendono gioco delle donne e propongono in tutte le salse un nuovo pantalone anti femminilità: largo, ma non abbastanza da sembrare una delle storiche gonne-pantalone, corto ma non abbastanza da essere considerato un elegante bermuda.

Insomma, nelle vetrine di tutta la città le maison issano come simbolo della bella stagione un ridicolo pinocchietto largo. Quel tipo di pantalone che non valorizza niente e nessuna:

le alte perché rischierebbero di sembrare in un abito da carnevale, le basse perché oltre a sembrare ancora più piccole si guadagnerebbero uno spiacevole effetto 5 kg in più. E per le normali? A loro nessuno negherà l'esclamazione: "ma come ti è venuto in mente di comprare certi pantaloni??!!!"

Ed ora eccoli qui...e a voi le considerazioni


Al di là dei nostri personali giudizi di donna, che in ambito di moda ci lasciamo trascinare come se fossimo lobotomizzate, chiedete ai vostri uomini e... ascoltateli!